È un risultato importante quello raggiunto a favore delle imprese: il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, con una nota, ha fornito alcuni decisivi chiarimenti in merito alla determinazione della superficie tassabile ai fini dell’applicazione della TARI (tassa sui rifiuti solidi urbani) a carico delle imprese. Il parere espresso dal Ministero va a confermare principi che CNA sta sostenendo da parecchi anni, per contrastare una prassi che ha portato a un’ingiustificata duplicazione dei costi a carico delle aziende.
Il pronunciamento, infatti, definisce non tassabili le aree dove avviene la produzione aziendale, poiché per loro natura sono generalmente produttive in via prevalente di rifiuti speciali che le aziende conferiscono già a proprie spese.
Ma la nota fa anche chiarezza rispetto all’assoggettabilità o meno delle superfici adibite a magazzini e per le aree scoperte, precisando che tali superfici “devono essere considerate intassabili, anche a prescindere dell’intervento regolamentare del comune, qualora siano produttive di rifiuti speciali; nello specifico si delinea un divieto di assimilazione ai rifiuti che si producono sulle superfici adibite a magazzini funzionalmente collegati all’esercizio delle attività produttive”.
Con questo pronunciamento le imprese, a seconda del settore e delle loro caratteristiche produttive, potrebbero ritrovarsi a risparmiare fino a diverse migliaia di euro, vedendo ridursi l’importo della TARI. Un passo avanti verso un costo di avvio al recupero dei rifiuti che si adegui a quanto effettivamente prodotto dalle imprese.
CNA scriverà da domani a tutti i sindaci chiedendo di rivedere i regolamenti comunali per la disciplina della TARI, adeguandoli all’interpretazione autentica delle norme.
“Si tratta – commenta Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena – del superamento delle incongruenze presenti nel regolamento in vigore, che hanno fin qui determinato ingiustificati maggiori esborsi da parte delle aziende. Un risultato importante ottenuto dall’azione di rappresentanza, che da tempo va portando avanti la nostra Associazione. Di fatto, con il chiarimento del Ministero si evita che le imprese siano gravate dalla doppia tassazione sui rifiuti speciali, che già sono conferiti a spese dei produttori, e mette fine a una situazione di confusione normativa.”