Tutti d’accordo che per superare il difficile momento di crisi serve assicurare risorse e garanzie, anche se le ricette sono diverse. Sulla richiesta di CNA di accesso al credito, in particolare sulla garanzia del fondo di almeno 100 milioni da destinare al sistema Confidi, i sei candidati si sono confrontati e in qualche caso scontrati.
Per Stefano Bonaccini si tratta di una richiesta legittima, addirittura sottostimata, ma che in ogni caso deve essere accettata se si vuole far ripartire e tutelare il sistema paese. “La richiesta di 100 milioni è una cifra giusta e forse anche in difetto – ha detto il candidato presidente del Centrosinistra – si potrebbe fare qualcosa di più. Con una delibera fatta nei mesi scorsi la giunta regionale ha stabilito l’assegnazione di 20 milioni di euro per la mitigazione del rischio di impresa. Questa è la dimostrazione, e non solo, che negli ultimi cinque anni la Regione ha investito tanto”.
Per Bonaccini dunque è indispensabile guardare avanti, pensare altri meccanismi per ridare al sistema paese un nuovo impulso, per far tornare a viaggiare la locomotiva d’Italia, l’Emilia-Romagna. “In questo momento è necessario trovare i meccanismi giusti per innescare un’altra fase di ciclo virtuoso.
Per esempio grazie allo sblocco del patto di stabilità nei cassetti dei sindaci ci potrebbero esserci oltre 600 milioni di euro a disposizione proprio delle piccole imprese. E poi la realizzazione di opere al palo da troppo tempo, come la Cispadana, l’E45 nella parte tra Ferrara e Ravenna, il Passante Nord e l’intervento sul porto di Ravenna. Tutti interventi fatti anche per le piccole imprese, per i loro servizi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Alan Fabbri (Lega Nord, Fdi e Forza Italia): “La classe imprenditoriale dell’Emilia-Romagna ha dato tanto in questi anni – ha specificato – adesso è arrivato il momento di riprendersi parte di questo tesoretto che è di oltre 15 miliardi. Finanzieremo i Confidi, è una cosa in cui crediamo perché in questo delicato momento finanziare con risorse dirette le garanzie delle imprese è un punto per noi imprescindibile”.
“I fondi di garanzia devono essere portati avanti immediatamente” ha aggiunto Giulia Gibertoni del M5s che inoltre ha annunciato che i consiglieri eletti in Regione devolveranno “il 70% del loro stipendio a un fondo per le piccole e medie imprese come sta già accadendo in Lombardia”.