Dal 1° gennaio 2013 fino al 2015, è prevista la possibilità per la madre lavoratrice dipendente del settore privato (anche con contratto a progetto) di usufruire di un voucher di 300 euro mensili per baby sitting al posto del congedo parentale o di avere un contributo per la retta dell’asilo nido, per massimo 6 mesi. Sono però escluse le lavoratrici madri autonome: “si tratta di una grave discriminazione, afferma Elena Balsamini, presidente di CNA Impresa Donna Forlì-Cesena, che riteniamo necessario ribadire in questi giorni in cui stanno riaprendo le scuole. L’Italia guida la classifica del Vecchio Continente per numero di donne imprenditrici o lavoratrici autonome, che sono il 16,4% delle donne occupate, rispetto alla media europea del 10,3%, questo però non è sufficiente ad assicurare loro parità di diritti e tutele, in particolare riguardo alla maternità. Ricordiamo che per le caratteristiche di orario del lavoro autonomo, spesso non sono sufficienti neppure gli orari degli asili nido, ma nonostante questa situazione, proprio le madri autonome sono state escluse da questo intervento di sostegno. Il diritto infatti spetta alle madri, anche adottive o affidatarie, che siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio, ma solo se sono lavoratrici dipendenti. Tra l’altro la possibilità di usufruire di uno o dell’altro beneficio è legata all’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) quindi le persone che possono accedere vengono selezionate anche in base alla situazione economica, perciò è ancora più incomprensibile e realmente discriminatoria l’esclusione di artigiane, commercianti, ecc.”.
CNA ricorda che la domanda per ottenere il contributo di 300 euro va presentata in modo esclusivo attraverso il canale WEB servizi telematici, sul sito dell’Inps, servizi accessibili direttamente dal cittadino, ma tramite PIN che occorre richiedere. Nel primo anno le domande accolte sono state appena 3.783, un vero flop, dovuto essenzialmente alla farraginosità delle procedure informatiche dell’Inps, complicazioni burocratiche-organizzative, ma anche alla scarsa informazione alle lavoratrici. Si sta attendendo la circolare da parte dell’Inps perché ci sarà una sorta di click day con un periodo limitato di giorni nei quali inviare la domanda per il 2014. L’auspicio è che ci sia un miglioramento complessivo del provvedimento.