Il patrocinio del Comune di Cesena, del Distretto scolastico N° 44 e dell’Ufficio Scolastico Regionale e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Il progetto ha coinvolto un centinaio di ragazzi.
Ecco i progetti premiati, che hanno ricevuto un premio di 200 euro ciascuno:
Per la scuola media di Viale Resistenza: “18 mosse per migliorare la tua casa”, realizzato da Francesca Neri; “Recupero di una casa colonica”, realizzato da Enea Tassinari, Nicolò Prati e Marco Chiacchio; “Recupero di una casa di montagna”, realizzato da Thomas Torri, Francesco Minotti e Matteo Neri.
Per la scuola media di S. Giorgio: “Riqualificazione area ex zuccherificio”, realizzato da Lorenzo Pastorelli, Annalisa Allegra e Gaia Gasperoni; “Nuovo centro sulla legalità”, realizzato da Davide Brighi, Gaia Fantini e Tommaso Ceredi.
Sono state, inoltre, consegnate due borse di studio di 400 euro al prof. Daniele Vitali per la Scuola Media di S. Giorgio e alla prof.ssa Maria Teresa Grassi per la Scuola Media di Viale Resistenza.
Alla manifestazione, nel corso della quale sono stati premiati i migliori lavori realizzati dagli studenti, hanno partecipato: il Sindaco, Paolo Lucchi, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, Bruno Piraccini, il Presidente CNA, Sandro Siboni, il Responsabile CNA, Roberto Sanulli.
Per questa 25^ edizione del progetto, avevamo scelto come tema la: “Rigenerazione Urbana” intesa come serie di azioni, studi, ricerche e proposte legislative, finalizzate alla trasformazione e rigenerazione degli edifici, salvaguardando l’ambiente attraverso la riduzione dell’inquinamento.
“Ancora una volta i ragazzi ci hanno piacevolmente sorpreso con ottimi lavori e non è stato facile scegliere quali di questi premiare – afferma Sandro Siboni, presidente CNA Cesena Val Savio – sottolineo con soddisfazione l’interesse dimostrato dai ragazzi che, coordinati dai loro insegnanti, hanno affrontato con grande motivazione il tema proposto, cogliendo appieno il significato che abbiamo voluto dare a questa iniziativa”.
“Il nostro progetto – conclude Siboni – parte dalla necessità di non consumare nuovo territorio e si propone, invece, di rigenerare il patrimonio edilizio più obsoleto (quello costruito negli anni ’50 e ’60), sia residenziale che produttivo e alberghiero, anche come occasione per ridisegnare le nostre città”.