Il nostro territorio vive in questo particolare momento storico grandi difficoltà nel creare e sviluppare opportunità di lavoro. Nel panorama generale esistono imprese e settori che, più di altri, sentono il peso della crisi. Fra questi, troviamo il comparto edile che si trova in una situazione pre-agonizzante.
Per capire il tipo di impatto determinato da tale situazione, si deve considerare che l’edilizia era nel periodo pre-crisi, il settore che contava il maggior numero di imprese.
Ad una situazione già difficile a causa della crisi, si aggiunge l’aspetto non secondario legato ai vincoli del patto di stabilità che impedisce, anche agli Enti locali più virtuosi, di effettuare investimenti per i quali avrebbero le coperture finanziarie.
In una situazione come quella denunciata, ogni singolo Comune del territorio ha l’obbligo morale di suddividere le poche risorse esistenti fra il maggior numero di imprese.
Esistono normative che consentono di chiamare, per l’esecuzione dei lavori pubblici che non superino determinati importi , direttamente le imprese interessate.
Quello che si vuole evitare è che siano sempre gli stessi soggetti a ricevere gli inviti. È necessario che tale procedura, preveda la rotazione degli inviti. In tale modo si assicura che un più ampio numero di soggetti benefici di quel poco che attualmente risulta disponibile.
Dall’osservazione dell’andamento dell’affidamento dei lavori pubblici, non sempre e non tutti sono rispettosi di quanto previsto dalla normativa. Abbiamo la necessità che il principio normativo diventi valore condiviso a livello politico dalle Amministrazioni locali e non semplice opzione operativa lasciata alla facoltà degli uffici tecnici comunali.
Per questo motivo CNA Est Romagna e CNA Costruzioni, il settore che raggruppa le imprese dell’edilizia aderenti all’Associazione, hanno inviato una richiesta formale ai Sindaci affinché garantiscano la piena operatività delle disposizioni di legge. Naturalmente il tutto nel rispetto del principio del possesso dei requisiti tecnico-professionali delle imprese invitate.
È necessario che il sostegno alle imprese, al di là delle generiche affermazioni di vicinanza e solidarietà, si sostanzi in atti concreti. Il mondo della politica deve farsi carico di agire, realizzando quello che spesso viene proclamato solo a parole.
Abbiamo il principio, la normativa che lo disciplina e le ipotesi a cui applicarlo. Non facciamo che manchi solo la volontà politica di realizzare quanto necessario .