Occorre innanzitutto riconoscere che se il 19 dicembre scorso i Comuni di Verghereto, Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno, Montiano e Cesena sono giunti a sottoscrivere un Protocollo avanzato sulla rigenerazione urbana, lo di deve a CNA.

La vostra Associazione si è infatti dimostrata lungimirante quando, di fronte all’esplosione della crisi incontrollabile dell’edilizia, ha saputo interpretare una soluzione alternativa – certo non l’unica ma, probabilmente, la più avanzata – per garantire lavoro a tante imprese artigiane che stavano già avvertendo i primi segnali di sofferenza.

Ricordo bene quando, nella primavera del 2012 anche a Cesena la CNA presentò il proprio Progetto Regionale sulla “Rigenerazione urbana”. Proprio in quei giorni il Comune stava avviando il confronto con la città per gettare le basi del nuovo Piano Strutturale.

In quella sede, quindi, l’Assessore Orazio Moretti ed io ci esprimemmo subito a favore del progetto, garantendo che nei nuovi strumenti urbanistici per Cesena la rigenerazione urbana dell’esistente avrebbe avuto un ruolo strategico.

Un anno dopo, infatti (con “Carta Bianca” 2013), abbiamo presentato ai cittadini i 10 punti fondanti per il nuovo Piano Strutturale comunale: il tema della riqualificazione e rigenerazione urbana è centrale.

L’effetto di questo orientamento (in parte anche obbligato dal netto calo della vendita di nuovi immobili) a Cesena lo si è percepito anche mediante il numero di pratiche edilizie presentate, poiché oltre il 60% degli interventi riguarda il patrimonio edilizio esistente. E questa, per onor di chiarezza, è una percentuale invertita rispetto a soli 3 anni fa.

Peraltro, mediante la Variante di Salvaguardia, che adotteremo a gennaio 2014, tutte le grandi Aree di Trasformazione, pur previste nel P.R.G. 2000 ma non attuate (circa una cinquantina), verranno in parte eliminate, incentivando in tal modo gli interventi sul recupero dell’esistente e limitando le nuove lottizzazioni, in aree oggi ancora agricole.

Tutti sappiamo come le nostre città non possano continuare a dilatarsi, con il rischio di assistere alla dismissione del patrimonio edilizio.

Recuperare deve quindi essere l’occasione per adeguare le strutture, sia sismicamente, sia  per l’efficientamento energetico: ciò coniuga risparmio dei cittadini e lavoro per le imprese.

Grazie a questi nostri orientamenti sarà quindi anche più facile per il Comune di Cesena, onorare gli impegni che tutti insieme ci siamo presi sottoscrivendo un Protocollo impegnativo, serio, avanzato e, per certi versi, già concreto.

Paolo Lucchi