Nei giorni scorsi la città di Cesena ha vissuto un appuntamento molto importante. L’apertura della Nuova Malatestiana porta con sé aspettative e speranze in molti sensi, per la città e per il nostro territorio in generale. Come è noto, la Biblioteca Malatestiana è stata riconosciuta dall’Unesco “Memoria del Mondo”. Un’attestazione importante, ma crediamo lo sia per lo meno altrettanto l’attaccamento dei cittadini cesenati, che guardano alla loro Biblioteca come a un monumento di cui essere orgogliosi, ma anche come un motivo di identificazione e legame con la propria storia e la propria comunità.
In una fase storica di generale disorientamento e perdita di punti di riferimento, quale valore ha tutto questo? Non è un caso che la nostra provincia si collochi sempre ai piani alti delle classifiche sulla qualità della vita. Un valore da condividere con chi sceglie di venire a visitare la nostra terra. Sta a noi, a partire dalle tradizioni di ospitalità della Romagna, saperli oggi accogliere dando risposte ai nuovi bisogni di turisti e viaggiatori.
Come CNA in questo patrimonio abbiamo sempre creduto, ne è testimonianza l’intervento di restauro delle cimase della prestigiosa Sala Lignea della Biblioteca, realizzato grazie al lavoro di nostri artigiani specializzati.
Ma non ci siamo fermati alla conservazione del passato, seppure importante. Un turismo moderno deve mettere in rete e valorizzare le tante e diverse eccellenze che ci contraddistinguono: la cultura, l’arte, la storia, ma anche il paesaggio, l’enogastronomia e l’artigianato artistico e di qualità. Proprio una settimana fa, come CNA abbiamo lanciato una nuova linea di souvenir e merchandising artistico realizzati in esclusiva per Casa Pascoli, sulla scorta dell’esperienza fatta col Museo della Marineria di Cesenatico e col San Domenico a Forlì.
Un bel progetto che dimostra come, quando la sensibilità e l’attenzione del pubblico (in questo caso il Comune di San Mauro) incontrano il saper fare e la creatività dell’impresa, possano determinarsi sinergie uniche a vantaggio di tutto il territorio di riferimento. Un progetto analogo lo dedicammo qualche anno fa proprio alla Malatestiana, e ci auguriamo che ci sia presto l’occasione per riannodare il filo di quell’esperienza.
L’accoglienza si lega strettamente alla valorizzazione delle nostre eccellenze e tradizioni anche enogastronomiche. Lo abbiamo visto qualche giorno fa a Sarsina, in occasione dell’apprezzatissima serata “Le tavole del territorio”, a base di piatti, vini emblematici e narrazioni.
Mi chiedo: è mai possibile che tutti i soggetti a cui fanno riferimento queste eccellenze non riescano a condividere un progetto comune di valorizzazione di ciò di cui già oggi disponiamo? Non c’è da inventarsi nulla, si tratta semplicemente di mettere in rete, far coesistere e combinare le molte iniziative già peraltro programmate per tenere sempre viva nel corso dell’anno l’attenzione sul territorio e per il relativo indotto economico.