CNA FITA Forlì-Cesena chiede con forza che sia fatta chiarezza sulle responsabilità di chi, approfittando del difficile momento economico, ha tentato di trascinare il mondo dell’autotrasporto in una pericolosa avventura senza prospettive.
“Anche gli autotrasportatori cesenati e forlivesi, come quasi tutte le categorie economiche e gli imprenditori di questo Paese – spiega il presidente di CNA FITA Forlì-Cesena, Daniele Battistini – hanno ragioni da vendere per protestare: costo del lavoro, costo dei carburanti, intermediazione parassitaria, concorrenza sleale e illegalità nel settore sono solo alcuni dei problemi più impellenti. Ma, per far valere le proprie ragioni, hanno scelto la strada del confronto e non certo quella dello scontro di piazza.”
Nei giorni scorsi le principali Associazioni di categoria del settore aderenti ad UNATRAS e ANITA hanno ottenuto dal Governo le risposte auspicate, cosa che ha portato alla revoca del fermo nazionale. Sono venute infatti: la conferma dei 330 milioni di euro destinati all’autotrasporto, nonché il ripristino del rimborso delle accise sui carburanti. Sono già stati realizzati i primi incontri sul cabotaggio stradale. Sono stati presi impegni sulla riforma dell’Albo Trasporti e sulla riduzione dei costi Inail; tutte misure che si tradurranno in ossigeno per il settore in grande difficoltà.
“Per ottenere i risultati di cui la categoria ha bisogno – prosegue Battistini – non è necessario affidarsi a chi vuole la rivolta di piazza per il solo gusto di generare confusione e disagi. La nostra è una categoria che facilmente si presta a strumentalizzazioni esterne generando un gravissimo danno di immagine a tutto il settore sano e onesto dell’autotrasporto italiano. Occorre proseguire sulla strada del confronto, lavorando unitariamente, isolando chi strumentalizza problemi e situazioni critiche e respingendo ogni forma di provocazione.”