Negli ultimi cinque anni l’Italia ha attraversato una fase recessiva la cui portata, oltre a non avere precedenti nel secondo dopoguerra, ha determinato un forte cambiamento e ferite profonde al tessuto produttivo e sociale. Da un lato la base produttiva del Paese si è fortemente ridotta e appare oggi indebolita, dall’altro si è assistito a una caduta verticale dell’occupazione e a una rapida crescita della disoccupazione.
Se anche nei prossimi anni si dovesse materializzare la ripresa, prevista dai maggiori organismi internazionali, è evidente che il nostro paese si trova oggi con una “forza di fuoco” minore e meno solida rispetto al 2008. Sono queste le considerazioni che ha portato al premier Letta nei giorni scorsi Ivan Malavasi, presidente nazionale di CNA, che ha guidato al delegazione di Rete Imprese Italia.

A nome delle piccole e medie imprese abbiamo chiesto al governo un atto di realismo e di coraggio. Le condizioni politiche consentono un intervento di rimodulazione della spesa di oltre 20 miliardi di euro e il varo di misure in grado di produrre una spinta eccezionale alla domanda interna, attraverso l’adozione di soluzioni anche inedite e forti, capaci di produrre effetti in tempi rapidi.
Dove si possono trovare le risorse? Tra le altre cose grazie a una vera spending review, al recupero dell’evasione, alla rimodulazione degli incentivi alle imprese, all’alienazione di patrimonio. 

E quali sono le nostre proposte per la crescita? Come RETE Imprese Italia chiediamo di ridurre il cuneo fiscale; escludere dall’IMU gli immobili strumentali delle imprese; ridurre la tassazione sugli utili non distribuiti; rivedere l’IRAP; sostenere gli investimenti; ridurre l’aliquota IVA ordinaria dal 22% al 21%; sostenere l’accesso al credito attraverso i consorzi fidi e altri strumenti. Dare vita a misure che creino dei circoli virtuosi che si autoalimentano, sul modello degli incentivi per ristrutturazioni e risparmio energetico, che vanno stabilizzati e allargati.

Queste le proposte che abbiamo portato al governo come piccole e medie imprese. Proposte concrete, tutte sostenibili. Che potrebbero fare davvero la differenza per quel tessuto produttivo che costituisce l’ossatura dell’economia nazionale.

Enzo Cortesi
Presidente CNA Forlì-Cesena

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