Probabilmente pochi cittadini, oltre gli addetti ai lavori, sanno chi è e cosa fa l’optometrista. Gli optometristi attualmente in attività in Italia sono ottici che hanno conseguito una laurea o seguito un corso di specializzazione in optometria. È una professione non medica e non sanitaria, fondata su conoscenze fisiche, biologiche e psicologiche che ha come obiettivo il trattamento dei difetti visivi con mezzi ottico-fisici per il miglioramento delle funzioni visive con tecniche specifiche.

Per dare visibilità e dignità professionale ai tanti operatori non riconosciuti che esercitano tale professione, si è costituita CNA Optometristi come associazione professionale interna al sistema CNA. Tale professione, che gode di ampi riconoscimenti nel mondo, non è riconosciuta in Italia e gli operatori, che perlopiù acquisiscono le relative competenze dopo aver raggiunto la qualifica di ottico, agiscono prevalentemente nei negozi di ottica e optometria.

“Parliamo di oltre un centinaio di professionisti nella nostra provincia – affermano Massimo Vasumi e Marco Monti, ottici-optometristi di Forlì e Forlimpopoli tra i membri fondatori di CNA Optometristi  – che avranno da oggi a disposizione uno strumento specifico per raggiungere quel riconoscimento sfuggito alla categoria per più di cinquant’anni”.

Per proseguire: “CNA da tempo si batte per la nascita di una specifica legge nazionale in materia che ha visto la luce nel corso del 2013 come Legge 4/2013. CNA Benessere e Sanità ha fortemente supportato la nascita di questa nuova aggregazione professionale, in grado di offrire una grande opportunità agli optometristi, e ai tanti cittadini con problemi visivi.

Conclude Vasumi, che è stato nominato recentemente Coordinatore regionale per la categoria ottici di CNA Benessere e Sanità: “Puntiamo sulla certificazione delle competenze dei tanti optometristi operanti in Italia, per ragioni di trasparenza verso il pubblico e come riconoscimento di anni di studio e di grandi conoscenze a disposizione dei cittadini, che potranno integrarsi con le conoscenze e il vissuto di altre professioni che, invece, si occupano di patologie oculari in campo sanitario”.