Ora le banche riprendano a finanziare le imprese
La Cna esprime soddisfazione per la decisione adottata dalla Banca centrale europea di tagliare il tasso d’interesse principale allo 0,50% dal precedente 0,75%. Ora questo importante atto di politica monetaria va trasferito all’economia reale perché, come ha sottolineato lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, le banche, nonostante i tassi già parecchio bassi, hanno mostrato <un’avversione al rischio> che sta causando da molto tempo una forte stretta al credito.
Il costo del denaro per gli artigiani e le Pmi non è più sostenibile. A febbraio del 2013 i finanziamenti fino a 125mila euro, di cui abitualmente usufruiscono le famiglie produttrici, vale a dire le imprese fino a cinque addetti, si vedevano applicare, secondo i dati della Banca d’Italia, un tasso d’interesse del 5,82%. Ma – sottolinea la Cna – si tratta dei tassi medi ufficiali, spesso molto lontani dai tassi applicati giorno per giorno. Il tasso applicato per finanziamenti a revoca su importi non superiori a 125mila euro si attestava a fine dicembre 2012 su un incredibile 10,8%.
Nonostante tutto ciò nella classifica delle sofferenze, la fascia di imprese più piccole, che attinge a prestiti anche per alimentare la liquidità, è sempre molto dietro alle grandi imprese. In poco più di ventiquattro mesi, le sofferenze delle grandi imprese sono aumentate del 68% fino a raggiungere gli 85,4 miliardi. Nello stesso periodo le sofferenze delle imprese fino a cinque dipendenti sono cresciute del 41% toccando gli 11,7 miliardi. Contemporaneamente i prestiti bancari alle imprese fino a 20 addetti continuavano a scendere: dal dicembre del 2011 il calo è costante e ormai si è stabilizzato sopra il 6%.