I temi del risparmio energetico e del contenimento delle emissioni sono sempre più all’attenzione dei cittadini. Si tratta di sfide cruciali per il futuro del nostro territorio. È però anche un terreno complesso, un nuovo mercato dove non è facile orientarsi. Sia per quanto riguarda la fornitura di energia sia per quanto riguarda gli interventi di efficientamento energetico, i cittadini sono bombardati da offerte e proposte che spesso finiscono per disorientarli. Come essere certi della classificazione energetica di un edificio? Come sapere se un certo intervento comporterà effettivamente un risparmio?

Per fare un po’ di ordine e per convogliare in maniera positiva le risorse disponibili, CNA Forlì-Cesena propone un lavoro di rete tra imprese e Istituzioni, che possano indirizzare a agire da garanti, che è stato presentato mercoledì 19 dicembre in una conferenza stampa a cui hanno partecipato Franco Napolitano, direttore generale CNA Forlì-Cesena; Gabriele Di Bonaventura, responsabile CNA Costruzioni Forlì-Cesena e Tecla Mambelli, capo settore Urbanistica Comune di Bertinoro.

CNA sta lavorando su questi temi da oltre un anno, con un importante progetto dedicato alla rigenerazione urbana che ha raccolto numerosi e qualificati consensi. Partendo dalla considerazione che il 40% delle emissioni di CO2 proviene dall’edilizia, e che gli immobili più dispersivi sono quelli costruiti nel secondo dopoguerra. Immobili che soffrono delle principali patologie del patrimonio edilizio italiano: il livello mediamente basso di qualità ed efficienza dovuto all’invecchiamento, l’eccessivo consumo energetico, la dispersione e frammentazione che consuma il suolo e penalizza la mobilità sostenibile. Ma gli edifici più degradati sono occupati da famiglie a basso reddito che hanno necessità di essere supportate economicamente per sostenere l’onere di un intervento di ristrutturazione. Occorre dunque intervenire con progetti innovativi sia sul piano tecnico che finanziario.

Come chiudere il cerchio? Dopo un anno di attività di informazione, sensibilizzazione e confronto con le imprese e con le Istituzioni, CNA propone ora di tradurre questo lavoro in qualcosa di concreto e operativo: il “Protocollo d’intesa per la sperimentazione in materia di rigenerazione urbana”.

Il protocollo è già disponibile ed è rivolto a tutti i Comuni della provincia. A partire dall’inizio 2013 avranno luogo presentazioni mirate ai comuni delle Colline forlivesi. Per definire anche come tradurlo in operatività, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico e altre azioni.

Ma quali sono i contenuti del Protocollo?
Prima di tutto l’intento è quello di mettere ordine e regolamentare questo settore, sostenendo con strumenti concreti le idee innovative che possono rivelarsi decisive per il futuro del territorio.

Che cosa comporta e quali sono i vantaggi per le Amministrazioni? Innanzitutto, un valido supporto per puntare a raggiungere entro il 31 dicembre 2020 gli obiettivi del protocollo di Kyoto e ottenere così i finanziamenti previsti dalla Comunità Europea attraverso la firma del cosiddetto “Patto dei Sindaci”. Inoltre, il Protocollo è pensato per dare strumenti alle Amministrazioni e aiutarle a elevare gli standard urbanistici e la qualità della vita dei loro cittadini; per indirizzare le eventuali risorse finanziare finalizzandole a un adeguato ritorno economico e prestazionale degli edifici. In questo modo si favorirebbe anche la ripresa del settore dell’edilizia, che da solo rappresenta un terzo del sistema economico locale e nazionale, in una logica di sviluppo sostenibile

Le Amministrazioni locali hanno la possibilità di assumere sempre di più un ruolo guida nella definizione puntuale degli interventi di riqualificazione urbana e di efficienza energetica. Aderendo al Protocollo, si impegnano ad adeguare negli attuali strumenti urbanistici POC e RUE, apportando tutte le modifiche e integrazioni che possano portare a una maggiore e puntuale definizione degli interventi di efficientamento e risparmio energetico degli edifici, tali da rendere semplice e trasparente la certificazione degli stessi. Per consentire al cittadino di avere la garanzia che gli interventi da realizzare portino un reale vantaggio in termini di risparmi sui consumi energetici e sicurezza degli investimenti realizzati, oltre che sulla certificazione energetica dell’immobile, rispetto alla selva delle opportunità che il mercato attualmente offre.

CNA Forlì-Cesena, da parte sua, si impegna a contribuire alla qualificazione delle proprie imprese associate che operano in tale comparto: una garanzia per i cittadini e un’opportunità interessante per le imprese. CNA si impegna inoltre a sensibilizzare le imprese associate del settore a condividere corsi di qualificazione e formazione per accrescere le proprie conoscenze e la capacità produttiva, orientando l’attività d’impresa verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Proseguendo il lavoro già impostato con Unipol banca, CNA si impegna a definire apposite convenzioni con il sistema bancario locale per la messa a punto di strumenti ad hoc per favorire interventi di rigenerazione urbana.

Un progetto ambizioso, ma al contempo molto concreto, che punta anche ad accrescere la consapevolezza della cittadinanza su questi temi. Oltre a costruire, nel tempo, una migliore qualità della vita.