“Referendum: CNA Est Romagna propone il quorum

Il 2012 va verso la sua conclusione con una notizia positiva: il via libera della Regione al progetto di fusione tra i comuni di San Mauro e Savignano sul Rubicone.

Un passaggio importante sarà costituito dal referendum che coinvolgerà le popolazioni interessate. Ma con quali regole si voterà al referendum? La consultazione ha valore consultivo, ma i due sindaci vogliono riconoscere al pronunciamento popolare un significato politico vincolante. In questo modo, indipendentemente dal raggiungimento del quorum, il parere di chi voterà sarà determinante. In questo modo, si rischia  di dare vita a situazioni anomale: infatti, sarebbe sufficiente che il 50% più uno dei votanti, di un singolo Comune, si opponesse alla fusione, per fare saltare il banco.

Non sarebbe meglio, allora, prevedere almeno un quorum legato alla partecipazione? In una fase come questa, ci sembra decisivo il fatto che gli amministratori giochino fino in fondo il proprio ruolo, assumendosi giustamente la responsabilità di prendere una decisione determinante per il futuro della popolazione.

A parere delle imprese che CNA rappresenta, la fusione è una scelta lungimirante, oltre che obbligata. I vantaggi della fusione sono numerosi e concerti: ci sono incentivi statali e regionali (10 milioni di euro nei dieci anni successivi alla fusione) e incrementi delle entrate erariali. Ma anche la possibilità di dare unità e coerenza all’azione politico-amministrativa sul territorio; di razionalizzare la macchina amministrativa e ridurre i costi della politica. Si potrà puntare ad una maggiore incisività nella promozione turistica, nella progettualità, nell’acquisizione di finanziamenti, nei rapporti con altri enti e infine nella politica sanitaria.

Ricordiamo inoltre che le risorse destinate allo sviluppo locale , sono in costante diminuzione e i soggetti erogatori , tendono a privilegiare sempre più i territori di maggiori dimensioni.

Un altro vantaggio significativo , riguarda la rapidità dei processi decisionali. La cronaca amministrativa di questi anni, ha mostrato che mettere d’accordo i Comuni su qualcosa è un’impresa, quindi collocare le decisioni nell’ambito di un unico ente , andrebbe a tutto vantaggio dell’efficienza. Imprese collocate su territori confinanti , non si possono più permettere regolamenti o discipline giuridiche completamente diverse che si traducono , ancora una volta , in orpelli burocratici e costi aggiuntivi.

Vi sono da tempo ragioni evidenti che dovrebbero spingere ad un ridisegno complessivo dei Comuni: 8.100 comuni in Italia sono troppi. La stragrande maggioranza di essi ha piccole dimensioni (più del 70% ha meno di 5.000 abitanti), inadeguate, per gestire servizi complessi come quelli di cui i cittadini, le imprese, il territorio hanno bisogno. Le stesse Unioni di servizi che indubbiamente , hanno rappresentato, in passato una prospettiva interessante, davanti alla gravità del momento attuale , possono essere valutate positivamente ,solo in un’ottica di preparazione alla fusione.

Cosa ci auguriamo dunque come CNA per l’anno nuovo? Una stagione in cui tutte le forze positive del territorio spingano con decisione in questa direzione, mettendo a bando logiche di partito e visioni campanilistiche, ponendo al centro dell’attenzione l’interesse delle collettività. Ci auguriamo che i nostri Amministratori, onorino il ruolo di rappresentanza che è stato loro affidato,  scegliendo in funzione esclusiva della tutela del cittadino. E ci auguriamo dall’altro lato che i cittadini, quando verranno consultati, manifestino con senso di responsabilità la propria volontà. Con l’augurio per tutti di poter festeggiare insieme nel 2013 una scelta epocale per il nostro territorio, quale l’unione dei due comuni del Rubicone.

 

Piergiorgio Matassoni
Responsabile CNA Est Romagna