Si sono costituiti, proprio in questi giorni,  cinque “Contratti di rete” tra imprese della Nautica, soprattutto romagnole, che si sono aggiudicate il Bando regionale per la ricerca “Distretti Tecnologici 2 – Nautica” e che vedranno, appunto,  l’assegnazione di 15 giovani ricercatori.

Il Bando Distretti Tecnologici 2, rivolto ai diversi settori produttivi della nostra regione, prevedeva anche l’ambito specifico del  distretto Nautico che si era poi aggiudicato CNA Innovazione Emilia-Romagna (Centro regionale accreditato per la ricerca e il trasferimento tecnologico) in qualità di Soggetto Attuatore.
Cinque i temi di ricerca del bando, tutti improntati all’innovazione sostenibile del prodotto nautico, che spaziavano dalle propulsioni alternative, ai materiali avanzati green (fibre e metalli), alle resine ecocompatibili ,sino all’impiego dei prodotti naturali. 

Cinque, quindi, anche le reti che con le proprie proposte progettuali si sono aggiudicate ciascuna uno dei temi obiettivo del bando e la conseguente possibilità di impiegar, ognuna, tre giovani laureati con relativo costo di un anno coperto da finanziamento. Proprio in questi giorni le reti si sono formalmente costituite in “Contratto di rete”, dando così via alle proprie attività di ricerca.

Quattro di queste reti sono state costruite grazie al contributo determinante di CNA Nautica Servizi, che ne ha seguito sia la fase di nascita  e di relazione , che quella successiva di progettazione e costituzione della rete vera e propria; un impegno riconosciuto anche dal ruolo attribuito dagli imprenditori a CNA Nautica Servizi che assolverà per tutti anche la funzione di “manager di rete” . Ispiratore e in diversi casi anche tutor scientifico dei progetti finanziati, il Prof. Ing. Alfredo Liverani  dell’Università di Bologna,  responsabile scientifico del Tecnopolo regionale della Nautica.
Alle reti hanno aderito diverse imprese del sistema CNA regionale (12 su 17), prevalentemente di Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna e che si sono cimentate sui temi delle propulsioni ibride, delle resine ecocompatibili, e dell’ impiego di materiali e fibre innovative ed ecologiche; proprio in questo ultimo tema, da citare per la sua intersettorialità,  la rete “Eco-Design”. Di essa fanno parte le ditte Blacks di Faenza (fibre in carbonio), Almaspace di Forlì (aerospazio), Studio Pedrini di Bologna (progettazioni meccaniche e nautiche) e Deltatech di Sogliano al R. (sensori e celle di carico); un connubio dunque tra nautica, aeronautica e automotive, al fine di unire competenze e conoscenze diverse, per studiare soluzioni tecnologiche ed idrodinamiche in grado di rendere più efficiente e più sostenibile la nautica a vela sportiva e da diporto, con impieghi che potrebbero essere testati anche in Coppa America.