Venerdì 29 giugno 2012, il sindaco di Forlì Roberto Balzani taglierà il nastro del poliambulatorio privato promosso da “ForlìWelfare – impresa sociale Spa”, la realtà nata dalla collaborazione tra il Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì-Cesena. Anche CNA Forlì-Cesena, Confartigianato di Forlì Federimprese, UICCA (Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste), sette cooperative sociali aderenti al Consorzio Solidarietà Sociale (Il Cammino, Paolo Babini, Tangram, Accoglienza, Dialogos, Ecosphera, Ecoliving), Confcooperative, Acli e l’Associazione Buon Pastore.
La struttura, situata a Forlì in viale dell’Appennino 116, garantisce un’offerta sanitaria privata di qualità a prezzi calmierati in quattro macroaree: dalla medicina di comunità, alla medicina riabilitativa, dalla polispecialistica, all’odontoiatria per rispondere alle molteplici esigenze dei cittadini.
Chiarisce il presidente di ForlìWelfare Fabio Magnani “con questa iniziativa vogliamo mettere al centro la persona, non solo il paziente, coniugando la filosofia sviluppata negli anni dalla cooperazione sociale e dal settore non profit, con l’eccellenza del servizio offerto, garantito dalla professionalità degli specialisti coinvolti nel progetto e dalla qualità delle attrezzature disponibili.”
Il poliambulatorio è stato fortemente voluto dalle realtà aderenti a ForlìWelfare in risposta a un’esigenza sempre più avvertita dalla comunità locale: una richiesta crescente di sanità privata a costi accessibili.
Continuano i soci “la crisi economica ha trasformato la salute in un bene di lusso. In estrema sintesi è questo il dato messo in evidenza recentemente dal Censis nel suo rapporto Rbm Salute: cure sanitarie efficienti sono negate a milioni di italiani, costretti a rinunciare alle prestazioni di cui hanno bisogno per ragioni economiche. La sanità pubblica, infatti, è sempre più in affanno per i numerosi tagli di cui è oggetto e le cure private non sono alla portata di tutti, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione come gli anziani o le famiglie monoreddito. Il risultato è che nove milioni di Italiani finiscono con il rinunciare alle prestazioni sanitarie o col cercare quelle a basso costo sul web, non sempre in grado di garantire la sicurezza dell’utente.”
Senza dimenticare la concorrenza di centri medici stranieri, i quali, tuttavia, non essendo sottoposti alla rigida normativa italiana in materia di salute, non sono sempre in grado di assicurare standard qualitativamente adeguati. E concludono “il rapporto dimostra che, a fronte di una sanità pubblica con tempi d’attesa sempre più dilatati, aumenta il ricorso a quella privata. La spesa destinata al settore privato è, infatti, cresciuta del 2,3% nel periodo 2008-2010. Un incremento che sottende un dato preoccupante: la scelta di numerosi cittadini di procrastinare o rinunciare a visite mediche non ritenute essenziali, con grossi rischi per la salute. Con il poliambulatorio di ForlìWelfare diventa praticabile anche il ricorso alla prestazione privata.”
Le specializzazioni disponibili
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