Serve chiarezza e coerenza tra i vari livelli amministrativi.
L’ennesima doccia fredda per le imprese arriva dal Comune di Cesena: Sindaco e Assessore al Bilancio mettono le mani avanti: in nome del Patto di stabilità non pagheranno le imprese fornitrici. Che, tanto per cambiare, dopo tante belle promesse rimangono ancora una volta col cerino in mano. Lo stop ai pagamenti segue la discussa scelta fatta dall’Amministrazione di Cesena riguardo all’IMU, che ponendo al massimo l’aliquota penalizza fortemente le attività produttive. E ci lascia sconcertati.
Da una parte gli aumenti di tassazione sono stati giustificati anche dagli investimenti resi necessari dall’emergenza neve dall’altra sembra che questi lavori non possano poi essere pagati alle imprese per i vincoli di bilancio. Un corto circuito amministrativo dal quale l’unica certezza che rimane è che ne faranno ancora una volta le spese gli imprenditori.
Soprattutto le imprese sono disorientate dall’incertezza che regna tra i vari livelli amministrativi.
Partiamo dall’Europa, da dove apparentemente arrivano buone notizie: la direttiva comunitaria contro i ritardi di pagamento (2011/7/UE) stabilisce per le pubbliche amministrazioni tempi di pagamento non superiori ai 30 giorni. Da troppo tempo, però, ci attendiamo che tali indicazioni vengano recepite, invece per un motivo o per l’altro questo non accade e a subirne le conseguenze sono sempre le imprese fornitrici.
A livello statale, accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni del Viceministro all’Economia Vittorio Grilli sul tema urgente della compensazione crediti-debiti, in quanto danno finalmente attuazione alla previsione del decreto 78/2010, contribuendo a risolvere quella che è diventata una vera e propria emergenza per le imprese. Ma anche qui, per passare dal dire al fare, come puntualizza Rete Imprese Italia è ora indispensabile poter contare su chiarezza nelle scelte e, nell’immediato, rapidità di attuazione del provvedimento.
Per quanto riguarda il Comune di Cesena, dopo la stangata dell’IMU abbiamo registrato una volontà di andare incontro alle imprese, accogliendo la proposta avanzata da CNA di compensare l’IMU con i crediti vantati verso l’Amministrazione comunale dalle imprese fornitrici. Buona volontà che si è manifestata a parole ma che, di fatto, ha spostato il piano decisionale più in alto, rimandando la decisione ad Anci e Governo. Ma non c’è più tempo per questi balletti, la pressione sulle imprese sta diventando insostenibile.
Serve un’azione congiunta tra Governo, Regioni ed Enti Locali per accelerare i pagamenti della Pubblica Amministrazione, anche attraverso la certificazione dei crediti e la possibilità di compensarli con i debiti fiscali e contributivi. Non è più tempo di dichiarazioni di intenti, le imprese si aspettano chiarezza e fatti concreti.
CNA Forlì-Cesena
Confartigianato Federimpresa Cesena