Non più di un paio di mesi fa, nelle giornate del fermo messo in piedi dai “soliti noti”, ci eravamo sbilanciati parlando di imprese ostaggio di qualche poco di buono e di infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. Ora ci si indigna se le imprese che fanno i prezzi della piazza locale, con la squallida connivenza della committenza, siano proprio quelle che immatricolano mezzi rubati, probabilmente non pagano i contributi dei dipendenti e magari hanno anche una contabilità un po’ “allegra”.

Come CNA FITA Forlì-Cesena non ci accontentiamo più di denunce e auspichiamo che il prezioso e faticoso lavoro di indagine che ha portato a questo importante risultato non rimanga un fatto isolato, vista l’ampiezza del fenomeno. A tale proposito riteniamo opportuno proporre alcune possibili soluzioni da applicare sul territorio per contrastare questa situazione prima che diventi irrecuperabile:
in primis istituire presso la Prefettura di Forlì-Cesena un tavolo permanente composto dalle Associazioni, dai Sindacati, dalla DTL e dalle Forze dell’Ordine che periodicamente operi un monitoraggio del territorio;
in secondo luogo, nei confronti di tutte le imprese di trasporto provenienti da altre regioni d’Italia che lavorano quasi esclusivamente nella nostra provincia, che mantengono l’iscrizione alla CCIAA di provenienza, ed omettono qualsiasi tipo di comunicazione alla CCIAA di Forlì-Cesena, prevedere la chiara definizione che la competenza ai fini normativi sia della CCIAA di Forlì-Cesena e ai fini ispettivi sia della DTL di Forlì-Cesena, (il territorio ove le imprese succitate hanno sede effettiva);
la rigorosa applicazione delle sanzioni per la responsabilità concorsuale nella filiera del trasporto, ai sensi della Legge 286/05, per le infrazioni commesse dai vettori, in modo tale che ogni operatore del settore prima di affidare viaggi a chiunque al maggior ribasso sia consapevole del rischio che corre se non vengono rispettate le regole;
ed infine il rispetto nei contratti di trasporto dei “costi minimi di esercizio”, così come previsto ai sensi dell’art. 83-bis legge 133/08.

L’applicazione di anche una soltanto delle proposte di cui sopra siamo sicuri darebbe a tutti la sensazione che l’impunità che per troppo tempo ha regnato è finita e che questo territorio, nei decenni scorsi, grazie all’indotto dell’autotrasporto ha prosperato, torni ad essere eccellenza del settore a livello italiano. 

I problemi sono sotto gli occhi di tutti, le soluzioni non altrettanto… Ci auguriamo che le idee di CNA FITA trovino terreno fertile tra le imprese “sane” e presso le Istituzioni competenti e continueremo a lavorare sodo perché ciò accada.
 
Daniele Battistini
Presidente CNA FITA Forlì-Cesena