In troppi stanno parlando, scrivendo, sentenziando sull’IGP della Piadina Romagnola senza avere le corrette informazioni e consapevolezza del percorso svolto in circa 10 anni da CNA e Confartigianato delle tre province romagnole.
Non si è neppure forse a conoscenza di cosa sia un marchio IGP e cosa lo differenzia da altri marchi di tutela.
Entrando nel merito della questione, precisiamo che l’IGP è un marchio di tutela territoriale che viene attribuito dalla UE a quei prodotti alimentari o agricoli per i quali una determinata qualità e la cui reputazione o un’altra caratteristica dipendono dall’origine geografica, e la cui produzione avviene in un’area geografica determinata. Chi produce IGP deve attenersi anche alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
Con questo disciplinare viene insieme garantita la produzione di qualità dei chioschi artigiani, per i quali non cambierà nulla e, inoltre, sono stati introdotti elementi innovativi anche per le imprese della produzione su larga scala e che portano questo importante prodotto sul mercato nazionale e internazionale.
E’ falso che con questo disciplinare si siano tutelate alcune aziende (quelle di maggiore dimensione) a scapito dei chioschi.
Il disciplinare – frutto di un lungo lavoro – contiene un punto qualificante che consiste nell’aver eliminato la possibilità dell’utilizzo dei conservanti nella produzione della Piadina Romagnola IGP da parte delle imprese di maggiore dimensione.
Per essere chiari, mentre prima la piadina romagnola veniva commercializzata con l’utilizzo di conservanti, ora grazie al disciplinare questo non potrà più avvenire. Inoltre, tutto questo impedirà alle imprese collocate al di fuori del territorio definito dal disciplinare di produrre e vendere un prodotto con la denominazione ‘Piadina Romagnola’.
Viene, quindi, ribadita la centralità del territorio romagnolo come luogo esclusivo di produzione perché è qui che esistono la tradizione, il saper fare artigiano e la cultura di questo prodotto di eccellenza ed è qui che deve essere ribadita la centralità delle imprese romagnole nel processo produttivo, di vendita e soprattutto di consumazione sul posto.
Nel disciplinare vengono riportati, inoltre, gli ingredienti tradizionali e da sempre riconosciuti univocamente con quelli unici per ottenere un prodotto di qualità e viene specificato nel dettaglio il processo produttivo che fotografa quello che attualmente già fanno tutti i nostri chioschi.
Per concludere, con questa operazione, abbiamo sempre lavorato con trasparenza, serietà e determinazione per l’interesse e la tutela di tutti i soggetti imprenditoriali coinvolti (piccoli e grandi).
Ma soprattutto per la salvaguardia di un prodotto di grande qualità che è espressione di questo territorio e della sua cultura, dove il chiosco artigiano ne è la massima espressione e il miglior testimonial.
Per informazioni:
Laura Pedulli tel. 0543 770175 – email: laura.pedulli@cnafc.it