Gestione rifiuti. Rete Imprese Italia: “Il Sistri è troppo complesso e costoso. Serve profonda revisione. Per micro imprese avvio non prima del 31 dicembre 2012”.
“Il Sistri si è rivelato inutilmente complicato e costoso per le 400.000 imprese chiamate ad attuarlo. Il click day dell’11 maggio scorso ne ha dimostrato l’inadeguatezza tecnica e gestionale. Per non ripetere gli errori commessi finora, prima della sua entrata in vigore è indispensabile correggere tutti gli aspetti critici che ne hanno ostacolato la funzionalità”.
E’ la posizione espressa da Rete Imprese Italia all’Audizione, svoltasi presso l’8° Commissione Ambiente della Camera, sull’operatività del Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti. “Serve – ha sottolineato il rappresentante di Rete Imprese Italia – una revisione profonda e strutturale del sistema, da realizzare d’intesa con le organizzazioni imprenditoriali, per semplificare il quadro normativo e le procedure, modificare la piattaforma hardware e software, escludere dall’applicazione categorie di micro imprese, ridurre i costi per gli imprenditori, recuperare i contributi versati per gli anni 2010 e 2011. Tutto ciò con l’obiettivo di rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie, fondato su criteri di trasparenza ed efficienza”.
Rete Imprese Italia chiede che il funzionamento del Sistri venga testato non soltanto tra ottobre e dicembre ma anche con verifiche periodiche successive alla sua entrata in vigore. A certificare l’efficacia del sistema, secondo le proposte di Rete Imprese Italia, dovrà essere un soggetto terzo indipendente.
“L’applicazione del Sistri alle micro imprese dovrà avvenire non prima del 31 dicembre 2012, e comunque dopo che saranno completate alcune procedure tecniche e dopo che saranno state individuate le tipologie di imprese escluse dal Sistri in base alla quantità o alla qualità dei rifiuti prodotti”.
Quanto ai contributi già versati dagli imprenditori per il biennio 2010-2011, Rete Imprese Italia chiede che vengano recuperati destinandoli a copertura degli anni di effettivo funzionamento del Sistri.