Desta apprensione la bozza della nuova manovra economica proposta dal Governo, che prevede in campo di liberalizzazioni una serie di interventi che CNA FITA giudica alquanto preoccupanti, non solo nel merito ma soprattutto nel metodo confusionario e inaffidabile con cui il Governo sta procedendo.
Il testo del Decreto della cosiddetta “Manovra bis”, in particolare l’art. 3 comma 8 e seguenti, prospetta una serie di provvedimenti di “deregolamentazione” del mercato dei servizi che se applicati alla attività di trasporto pubblico non di linea (taxi e ncc) avrebbero un impatto fortemente negativo per la tenuta economica delle nostre imprese ma anche sui servizi ai cittadini.
In particolare i punti più insidiosi, contenuti nella liberalizzazione, sono i seguenti:
pur restando il contingentamento delle licenze e delle autorizzazioni si abolisce il principio della territorialità previsto dalla Legge 21/92, sia rispetto all’attività dei taxi che dei noleggi con conducente;
si eliminano i vincoli per l’esercizio dell’attività relativi alle forme giuridiche con cui si possono svolgere le attività di taxi ed ncc, aprendo la strada alla gestione delle licenze da parte di società di capitali;
si aboliscono le tariffe dei servizi fissati per legge, ovvero si abolisce di fatto il tassametro.
Stando ai contenuti della manovra si rischia non solo la liberalizzazione ma l’intera organizzazione dei servizi, la trasparenza sulle tariffe, la garanzia dei servizi in tutte le fascie orarie e, non ultimo, l’estensione delle forme giuridiche con cui si puo’ svolgere l’attività di taxista, con il rischio che sorgano situazioni di monopolio. Altro che liberalizzazione !
Il Governo in sede di presentazione al Senato della norma, nella relazione di accompagnamento al testo, ha dichiarato di considerare le norme di deregolamentazione esclusivamente rivolte ai settori liberalizzati dalla Direttiva Europea Bolkestein, che vede esclusi i settori del trasporto pubblico non di linea.
Del riferimento alla Direttiva Europea non c’è traccia nel testo normativo elaborato dal Governo; carenza che lascia ovviamente perplessi e che ci ha convinto a segnalare la nostra preoccupazione alla categoria e la necessità di una fase di controllo attivo e puntuale di tutto quello che avviene in sede parlamentare.
Questo ci ha costretti, nostro malgrado, a proclamare lo stato di agitazione della categoria prevedendo anche iniziative pubbliche tese ad informare anche la cittadinanza in generale, sulla situazione di incertezza in cui ci ha spinto la poca chiarezza e competenza del Governo. In accordo con le altre associazioni dei taxisti e noleggiatori abbiamo concordato il testo di un emendamento che stiamo presentando al Senato.
Si tratta di qualcosa di semplice che comunque limita gli ambiti di applicazione delle liberalizzazioni a quelle stabilite dalla direttiva del parlamento europeo 2006/123/CE.
CNA FITA sta attivando quelle iniziative di protesta necessarie nel caso in cui il Governo si rifiutasse di esplicitare nel testo della norma, il riferimento alla esclusione del trasporto persone dalla “liberalizzazione”.
Per informazioni:
Remo Ruffilli: tel. 0543 770285 – email: remo.ruffilli@cnafc.it