Quando a vincere sono  la legalità, la sicurezza sul lavoro e la tutela della professionalità delle aziende

Una novità importante per le trancerie del distretto calzaturiero del Rubicone: un contratto comune sulla subfornitura, per tutelare la sicurezza dei lavoratori. È questo l’esito di un accordo scaturito dalla negoziazione promossa da CNA con il gruppo Gucci/Sergio Rossi.

Tutto nasce quando, nel marzo scorso, un gruppo di imprese contatta la sede CNA di Savignano per chiedere supporto: il calzaturificio Sergio Rossi ha inviato una bozza di condizioni generali di contratto da applicare a tutte le trancerie proprie subfornitrici, al fine di formalizzare alcune nuove regole. Si tratta di una novità per le aziende, che si rivolgono quindi a CNA.
“Rapporti personali consolidati negli anni – spiega Roberta Alessandri, presidente di CNA Federmoda Forlì-Cesena – hanno permesso finora di lavorare senza contratto, con semplici accordi verbali”.
CNA Federmoda si attiva dunque immediatamente per fissare un incontro con il comparto legale e produttivo del gruppo Gucci/Sergio Rossi, avvalendosi della consulenza del proprio legale, l’avvocato Cristina Pozzi. In quell’occasione, CNA propone formalmente una serie di modifiche, che riguardano le modalità di svolgimento del rapporto ordine-consegna, la garanzia, l’esecuzione del lavoro. Tutte modifiche che vengono quasi totalmente accolte dal committente.

La firma di questo accordo – prosegue Alessandri – è un grosso passo avanti per quanto riguarda il rispetto delle regole, la sicurezza sul lavoro e la tutela della professionalità delle aziende. Come CNA abbiamo molto apprezzato la volontà del gruppo Gucci/Sergio Rossi di condividere le problematiche del distretto e di lavorare insieme per trovare soluzioni condivise in termini di valorizzazione del comparto. Alla base di tutto, infatti, c’è stata la condivisione circa la  valorizzazione del patrimonio di competenze rappresentato dalle nostre imprese”.

Il contratto ottempera alle nuove disposizioni del Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che impone ai committenti un controllo attento dei subfornitori, anche in relazione al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. “Questa misura – conclude Alessandri – istituzionalizza la collaborazione tra subfornitori e committenti, con l’obiettivo di andare verso un mercato con regole certamente più rigorose ma anche più trasparenti. Proprio quello che CNA chiede da tempo, come ha fatto nei mesi scorsi a gran voce con la campagna Non facciamoci fare le scarpe”.