A pochissimi giorni dall’entrata in vigore del SISTRI, il nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, grazie alle sollecitazioni delle imprese, il Ministero dell’Ambiente ha stabilito di posticipare la partenza del SISTRI prevista il prossimo 1 giugno 2011.
La proroga coglie finalmente le gravi difficoltà di funzionamento, da tempo denunciate dagli imprenditori e dimostrate in occasione del click day dell’11 maggio scorso.
In un comunicato, Rete Imprese Italia esprime la soddisfazione delle imprese per l’intesa siglata tra le Organizzazioni imprenditoriali e il Ministero dell’Ambiente: “il nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti rappresenta uno strumento positivo, ma sono indispensabili opportuni adeguamenti tecnici e semplificazioni operative per renderlo facilmente utilizzabile dagli imprenditori. Il rinvio dell’operatività dovrà quindi servire a individuare, insieme al Ministero dell’Ambiente, le soluzioni tecniche per superare i gravi problemi di impasse tecnologica emersi finora e per garantire l’efficacia del sistema di tracciabilità dei rifiuti”.
“CNA accoglie con soddisfazione la decisione del Ministero – afferma Davide Ghetti, coordinatore del Servizio Ambiente Sicurezza di CNA Forlì-Cesena – era impensabile pensare di poter partire tra pochi giorni. Certo il lavoro da fare è ancora molto, e per questo CNA conferma il suo impegno da un lato per decentrare il sistema informatico di controllo a livello territoriale e, dall’altro, per semplificare e risolvere le procedure per il carico e la movimentazione dei rifiuti”.
Come funzionerà l’entrata in vigore del SISTRI
Secondo l’intesa raggiunta il SISTRI entrerà in vigore a scaglioni: dal 1° settembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano più di 500 dipendenti, per gli impianti di smaltimento e recupero, incenerimento, etc. (circa 5.000) e per i trasportatori che sono autorizzati per trasporti annui superiori alle 3.000 tonnellate (circa 10.000); dal 1° ottobre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 250 a 500 dipendenti e “Comuni, Enti ed Imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione Campania”; dal 1° novembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 50 a 249 dipendenti; dal 1° dicembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 10 a 49 dipendenti e i trasportatori che sono autorizzati per trasporti annui fino a 3.000 tonnellate (circa 10.000); infine dal 1° gennaio 2012 per produttori di rifiuti pericolosi che abbiano fino a 10 dipendenti.
Sono inoltre previste procedure di salvaguardia in caso di rallentamenti del sistema ed una attenuazione delle sanzioni nella prima fase dell’operatività del sistema.