Un Decreto del MISE emanato nella tarda serata di mercoledì 25 marzo ha introdotto ulteriori aggiustamenti nella lista dei codici Ateco che potranno continuare l’attività o dovranno sospenderla.
Da una verifica sulla nostra base associativa, le aziende direttamente coinvolte in tutta la provincia sono meno di 30. È utile segnalare questa novità a tutti gli associati, perché va evidenziato che queste novità valgono anche per tutta la filiera coinvolta (quelle che devono dare comunicazione alla Prefettura, per intenderci), che di conseguenza potranno o meno lavorare.
Proviamo a riassumere di seguito il quadro complessivo. Le aziende coinvolte direttamente sono già state avvisate, ricordiamo che i nostri consulenti del Servizio Creaimpresa sono a disposizione degli associati per ulteriori chiarimenti.
A questo punto, chi può proseguire a lavorare?
- Le attività permesse secondo il DPCM dell’11 marzo, ovviamente sempre rispettando le misure di sicurezza, per le quali non cambia nulla.
ELENCO - Le attività considerate essenziali, che rientrano nella quattro macroareee: logistica e trasporti, farmaci e sanità, energia e agroindustria, servizi bancari, postali e finanziari.
L’elenco complessivo di tali attività è stato diffuso lunedì 23/3, dando tempo alle aziende che dovevano chiudere fino alla mezzanotte di mercoledì 25/3.
La cosa è stata complicata col nuovo elenco aggiornato che è stato diffuso il 25 marzo. Ripetiamo: le aziende coinvolte direttamente sono poche, ma conviene verificare se si fa parte o meno di una delle filiere coinvolte.
SCADENZA: il termine per la chiusura delle attività è scaduto alla mezzanotte di ieri, mercoledì 25 marzo. Solo per le attività i cui codici che hanno subito ieri delle modifiche (scarica infografica aggiornata) il termine ultimo è stato fissato alla mezzanotte di sabato 28 marzo.
Naturalmente, tutte le attività permesse potranno essere svolte solo con il pieno rispetto dei protocolli per la sicurezza e la salute dei lavoratori attualmente vigenti.
Ricordiamo, infine, che le attività produttive che sarebbero sospese possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile (smart working).