Finalmente un provvedimento che rappresenta un passo in avanti molto importante per il lavoro autonomo, con l’obiettivo di costruire un sistema di diritti e di welfare moderno, capace di sostenere il presente e di tutelare il futuro di questi lavoratori.

Il “Jobs act delle professioni” e il provvedimento inserito nella Legge di Bilancio 2017 che riduce l’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata, sono gli strumenti di legge che maggiormente toccano il mondo dei professionisti individuati dalla legge 4/2013 e che contribuiscono a migliorare il loro futuro.
Un nuovo sistema di regole e di disposizioni che rappresenta un grande passo in avanti e risponde al primo, grande, obiettivo che CNA si era posta: rendere visibile e riconosciuta questa realtà, farne capire e conoscere le peculiarità e l’importanza economico/sociale per porla all’attenzione del legislatore fino ad inserire richieste e necessità nell’agenda di Governo.

“Dopo anni di discussioni – afferma Paola Scalzotto, alla guida del coordinamento territoriale di CNA Professioni Forlì-Cesena – e di rimpalli tra le commissioni lavoro di camera e senato, finalmente è stato approvato lo statuto del lavoratore autonomo.
Si tratta di un avvenimento epocale per noi professionisti. Intanto siamo riconosciuti come lavoratori a cui spettano non solo doveri ma anche diritti, soprattutto in capo a malattia, maternità e congedi parentali”.

“Sono, inoltre, state inserite – prosegue Scalzotto – tutele commerciali in quanto, sempre più spesso, il professionista si trova ad essere l’anello debole delle parti negoziali. Ora ci attende, come professionisti e come Associazione, una fase di lavoro sul campo per fare in modo che ritardi di pagamenti e clausole vessatorie diventino solo un ricordo.
Ci sono, poi, altre questioni fondamentali che riguardano questa folta schiera di cittadini – solo in CNA Forlì-Cesena troviamo 365 associati – che svolge un lavoro autonomo, quali la semplificazione amministrativa, la previdenza ed il fisco”.

Da ultimo, vanno definite in modo inequivocabile, le caratteristiche che escludono il professionista dal pagamento dell’Irap per l’assenza di autonoma organizzazione e va rivista l’estensione dello split payment ai professionisti che lavorano con la pubblica amministrazione.