Per il Viminale, nel 2017 i furti denunciati nelle abitazioni sono diminuiti del 10%; sarà anche vero ma non c’è da rallegrarsi, considerando che se ne registrano 528 al giorno, 22 l’ora, uno ogni circa 3 minuti!
Tutto ciò senza tener conto di quelli che sfuggono alle statistiche, perché le vittime sono scoraggiate e nemmeno si recano dalle forze dell’ordine per effettuare la denuncia in quanto, secondo l’ultimo rapporto di Transcrime, solo in 3 furti su 100 vengono scoperti gli autori, contro i 55 su 100 della Germania.

“Oggi più che mai – afferma Maurizio Gardini, portavoce degli installatori elettronici di CNA Forlì-Cesena – l’esigenza di sicurezza è un problema di tutti; non c’è più una fascia di ricchezza più a rischio di un’altra. Inoltre, non bisogna solo proteggere i beni ma in particolare le persone e per questo occorre utilizzare sistemi in grado di offrire un elevato grado di protezione”.

Volendo parlare di numeri, un impianto di allarme per appartamento può costare tra i 1.500 e i 2.500 euro e fino ai 5.000 per una casa indipendente; da non dimenticare che, almeno fino a dicembre 2018, si può usufruire dell’agevolazione dell’Iva al 10% e del recupero IRPEF del 50%.
Per la sicurezza delle attività commerciali, dove il mordi e fuggi è diventata una prassi devastante per qualsiasi obsoleta tecnologia di allarme, esiste oggi il nebbiogeno, un sistema incredibilmente efficace che, annebbiando tutto l’ambiente evita qualsiasi tipo di furto, perché “se non si vede non si ruba”.

“Come in tutti i settori – conclude Gardini – la tecnologia e la professionalità di chi esegue i lavori sono componenti importanti per l’efficacia del sistema. Considerata la sempre maggiore richiesta, sul mercato ormai si trova di tutto e per tutte le esigenze ma si trovano anche prodotti che nulla hanno a che fare con la sicurezza e che non sono di facile identificazione. Per questo, è determinante rivolgersi ad aziende specializzate nel settore, che possano garantire sempre una adeguata assistenza e una reperibilità in caso di emergenze”.