In occasione del suo 60ennale, CNA Forlì-Cesena ha portato giovedì 9 ottobre a Forlì in anteprima regionale “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, uno spettacolo di teatro civile e d’informazione che indaga per la prima volta il mondo della contraffazione a 360 gradi.
In un palcoscenico trasformato in magazzino merci, l’attrice Tiziana Di Masi ha alternato  racconto e interazione con il pubblico, in un appassionante show multimediale, che ha coinvolto nello spettacolo riservato alle scuole oltre 500 studenti di vari istituti superiori della provincia, che hanno seguito con grande attenzione la performance teatrale. 
Tanti gli ambiti in cui il “falso” prospera (agroalimentare, moda, farmaceutica, meccanica, audio/video ecc.), assicurando utili alle mafie che lo gestiscono.
L’appuntamento serale, aperto a tutta la cittadinanza, oltre a tantissimi imprenditori, dirigenti dell’Associazione e cittadini, ha visto anche la presenza di numerose autorità cittadine, tra cui il Prefetto dott.ssa Cesari, il Presidente della CCIAA e la Vicesindaco di Forlì, Zanetti, che ha portato il saluto a nome dell’Amministrazione comunale nell’occasione del 60ennale di CNA. 

Su questo tema, proprio ieri CNA ha presentato alla Camera dei deputati un’indagine conoscitiva su contraffazione, pirateria in campo commerciale e commercio abusivo.
Come spiega CNA in una nota: “La contraffazione è un fenomeno criminale. Va scardinata la concezione ormai radicata nella società per cui  comperare merci contraffatte è un atto accettato, naturale, che fanno tutti. Un fenomeno criminale che va affrontato non solo in termini repressivi, quindi, ma anche modificando l’orizzonte culturale dei consumatori, informandoli sugli effetti nocivi dei falsi per l’economia, la morale, la salute di noi tutti. Nel nostro Paese il mercato del falso genera un fatturato di oltre 6,5 miliardi. Riportare sul mercato legale la produzione dei beni contraffatti significherebbe, indotto compreso, 17,7 miliardi di produzione aggiuntiva, con 105mila occupati in più a tempo pieno e 5,3 miliardi di entrate fiscali. Non solo. Si eviterebbero conseguenze gravi sulla sicurezza e la salute degli italiani. Dal cibo alla componentistica, dai cosmetici ai farmaci, dagli occhiali ai rubinetti le contraffazioni, infatti, non tutelano i consumatori. La contraffazione non interessa più solo i prodotti griffati  e danneggia soprattutto le imprese più piccole. E per questo CNA è impegnata a tutto campo in un’azione di contrasto e di tutela dei marchi di origine e di indicazione delle merci  e, più in generale, del Made in Italy. La contraffazione assume aspetti nuovi ogni giorno che passa che richiedono, quindi, un continuo aggiornamento delle norme e degli strumenti di contrasto del fenomeno che devono rimanere una priorità del Paese”.