Per rafforzare la contrattazione verso i committenti, oltre alla garanzia di qualità, sostenibilità ambientale e tutela delle garanzie dei lavoratori, uno strumento fondamentale che può essere utilizzato dall’imprenditore è il costo del lavoro.

Lo scorso 25 settembre, presso la sede nazionale di CNA, le Associazioni imprenditoriali CNA Federmoda, Confartigianato Moda, Casartigiani, CLAAI e le OO.SS. Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL dopo uno studio attento sui fenomeni di disparità economica che hanno reso manifesta su tutto il territorio nazionale la debolezza contrattuale della subfornitura rispetto alla committenza, con un lavoro congiunto, hanno condiviso la sottoscrizione della certificazione oggettiva del costo del lavoro.

Le “tabelle del costo del lavoro” sono uno strumento che esprime la base su cui andare a formulare, assieme ad altri parametri economici, i valori nella contrattazione privata fra committente e subfornitore. Sono valori di riferimento (il costo di un minuto di lavorazione per le imprese che utilizzano il CCNL TAC per esempio è pari a 0,29 centesimi rif. 3^ liv naz) che fissano un parametro omogeneo a cui sommare i costi fissi e la giusta remunerazione dell’attività d’impresa.

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